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Qualità dell’aria: il progetto avanza

 Due giornate intense all’Istituto Margherita Hack di Morlupo (Roma). Docenti e ricercatori delle Università di Bolzano, Trento e Venezia, che aderiscono al progetto “Il cambiamento è nell’aria. #vogliamoinvertirelarotta”, erano presenti nelle aule dell’Istituto superiore per ulteriori monitoraggi della qualità dell’aria e di altri parametri fisici che determineranno il livello di comfort dell’edificio.

Dopo aver attivato il 3 febbraio scorso i sensori per rilevare la qualità dell’aria nelle aule e negli spazi comuni della scuola, il 17 e 18 febbraio secondo step di avanzamento del progetto con Andrea Gasparella (Università di Bolzano), Francesca Cappelletti (Iuav di Venezia), Federica Morandi (Università di Bolzano), Alessandro Prada (Università di Trento).

 

Professor Gasparella, quale attività avete condotto nella due giorni che si è appena conclusa all’Istituto Hack di Morlupo?

Abbiamo condotto diverse attività contemporaneamente. Abbiamo distribuito questionari agli studenti delle cinque classi coinvolte nel progetto per valutare il comfort ambientale percepito: termoigrometrico, visivo, acustico e qualità dell’aria. Abbiamo poi integrato la strumentazione con ulteriori apparecchiature più precise e specifiche. Le abbiamo attivate ogni ora, al cambio di aula, e sono rimaste operative per tutto il tempo che i ragazzi rispondevano al questionario. In particolare: il fangerometro che misura i parametri di temperatura a velocità e umidità dell’aria e temperatura radiante; il fonometro che misura il livello della pressione sonora; il luxmetro che misura il livello di illuminazione e uno strumento più preciso per misurare la concentrazione degli inquinanti nell’aria. Con i dati che emergeranno, saremo in grado di correlare le risposte degli studenti, sulla loro percezione di comfort, con i parametri fisici reali.

 

Avete smontato i sensori attivati il 3 febbraio per monitorare la qualità dell’aria?

No, questi sensori restano attivi e continueranno a fornirci misurazioni. Si tratta di strumentazioni meno precise, ma anche meno ingombranti e difficili da gestire e possono garantirci dati a lungo termine. Abbiamo scaricato i valori monitorati nelle prime due settimane: li incroceremo con i dati che abbiamo raccolto in queste due ultime giornate per capire se c’è corrispondenza e ricostruire un trend a lungo termine.

 

Con quali dati rientrate ai vostri atenei?

Portiamo a casa le risposte dei questionari e i dati finora registrati. Potremmo così capire se c’è una correlazione tra percezione e condizioni ambientali reali oppure se ci sono parametri non percepiti ma che sono invece importanti. Avremo una prima diagnosi della situazione generale entro i prossimi dieci giorni e potremo già avanzare proposte per modificare abitudini e comportamenti, diffondendo nuove pratiche. Faremo poi un ulteriore monitoraggio per almeno due settimane per valutare se le buone pratiche si sono poi dimostrate efficaci.

 

Il progetto è ideato e reso possibile da Agorà – società di servizi marketing e consulenza, specializzata nella ideazione, progettazione, organizzazione di contenuti per “Eventi-Prodotto” – in partnership con la Libera Università di Bolzano, l’Università di Trento e lo Iuav di Venezia. Partner tecnico, Harpa Italia che ha fornito i sensori Aircare, i device IoT che misurano il benessere indoor.

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